"一口气,从雅典横渡到北京/让每一个人都拥有世界级的竞技舞台。/中国网通,以先进的宽带技术,构建通达世界的通信网络,全力支持北京2008年奥运会。/中国网 宽天下"
(中国网通形象广告)

"In one breath, from Athens to Beijing/Let everyone have a global competition stage./China Unicom, thanks to an advanced broadband technology, creates a world communication network, and fully supports Beijing 2008 Olympics./China network broadens the Tianxia"
(China Unicom corporate advertisement)

"In un respiro, da Atene a Pechino/In modo che tutti possano stare su un palcoscenico mondiale./China Unicom, grazie ad un'avanzata tecnologia broadband, crea una rete di comunicazione globale e supporta le Olimpiadi di Pechino 2008./China Unicom amplia il Tianxia"
(pubblicità corporate di China Unicom)

2012-10-29

"Learn Chinese, Double Your World" (1) - CHINA STAND

A new friend of mine here in London (whom I would like to thank...thank you, M.M!) texted me some time ago and advised me to go and see the Language Show Live. I didn't know what it was, so I googled it. As you can see from the website it is an event entirely dedicate to the learning and teaching of foreign languages, that lasts three days (19-20-21 October 2012) and is held at the National Hall in Olympia (Kensington), London. As I am currently here in London and I thought the programme was interesting, I decided to go with a friend of mine, who caught up with me later on (thanks, Mary!), while another friend got lost (M.S: how can I forgive you???)
Una mia nuova amica qui a Londra (che vorrei ringraziare...thanks, M.M!) mi ha spedito un messaggio un po' di tempo fa, consigliandomi di andare a vedere il Language Show Live. Non sapevo di cosa si trattasse, quindi l'ho cercato su Google. Come potete vedere dal sito, è un evento dedicato interamente all'apprendimento e all'insegnamento delle lingue straniere, che dura tre giorni (19-20-21 ottobre 2012) e che si tiene presso la National Hall, ad Olympia (Kensington), Londra. Dato che sono a Londra e il programma mi interessava, ho deciso di andarci con un'amica, che mi ha raggiunto dopo (thanks, Mary!), mentre un altro si è perso per strada (M.S: riuscirò a perdonarti???)

As I entered the exhibition space, I was welcomed by a huge stand, on top of which it was written: LEARN CHINESE DOUBLE YOUR WORLD. Having read a lot on Chinese soft power in recent weeks, I became immediately aware of what this was about. Before proceeding let me share with you the definition of soft power given by Nye - which sounds incredibly clear and easy (even though the phenomenon is - unfortunately! - far more complex!):
Come sono entrata nello spazio espositivo, mi ha accolto uno stand enorme, in cima al quale c'era scritto: LEARN CHINESE DOUBLE YOUR WORLD. Avendo letto parecchio sul soft power nelle ultime settimane, ho realizzato subito di che cosa si trattava. Ma prima di andare avanti, permettetemi di condividere con voi la definizione di soft-power data da Nye - che appare incredibilmente chiara e concisa (anche se il fenomeno - sfortunatamente! - è molto più complesso!):

“It is the ability to get what you want through attraction rather than cohercion or payments. It arises from the attractiveness of a country’s culture, political ideals and policies. When our policies are seen as legitimate in the eyes of the others, our soft power is enhanced” (Soft Power: the Means to Success in World Politics, x).

As you can see from the map I enclose here:
Come potete vedere da questa mappa:


the Chinese "pavillon" was the first one on the right coming from the entrance, while the first one on the left - of the same dimension - hosted nothing less than three stands (European Schoolbooks Ltd., Institut Francais and TV5Monde). Thus, the Chinese stand not only was the first stand, the one occupying the most prominent position in the show, but was also the biggest... the organiser of this, of course, was Hanban (汉办).
Il "padiglione" cinese era il primo a destra, venendo dall'entrata, mentre il primo a sinistra - delle stesse identiche dimensioni - ospitava niente meno che three stand (European Schoolbooks Ltd., Institut Francais e TV5Monde). Quindi, lo stand cinese non solo era il primo, quello che occupava la posizione più centrale nello show, ma anche il più grande... ovviamente, l'organizzatore di tutto ciò era lo Hanban (汉办). 

As defined in the official website:
Il sito ufficiale fornisce questa definizione:

"Hanban/Confucius Institute Headquarters, as a public institution affiliated with the Chinese Ministry of Education, is committed to providing Chinese language and cultural teaching resources and services worldwide, it goes all out in meeting the demands of foreign Chinese learners and contributing to the development of multiculturalism and the building of a harmonious world."

It is the case of saying, the "spectacle of Chinese culture" (in these days the homepage hosts the picture of the 2012 Joint Conference of Confucius Institutes in Africa...not by chance!).
Ed è proprio il caso di dire, "lo spettacolo della cultura cinese" (in questi giorni la homepage ospita la foto della Conferenza congiunta degli Istituti Confucio in Africa...e non a caso!).

The Chinese stand was divided in four spaces. From the front, clockwise:
1. a welcome desk. There was a Chinese girl, distributing Hanban brochures and selling "Chinoiserie", such as Chinese paper cutting, silk ties, panda toys, etc. 
Lo stand cinese era diviso in quattro spazi. Dal primo, in senso orario:
1. un welcome desk. C'era una ragazza cinese, che distribuiva brochure dello Hanban e vendeva "cineserie", come ritagli di carta, cravatte in sera, e peluche a forma di panda, ecc.

PICTURE 1

2. a second space, with reference books and dictionaries (on the right), a desk with a couple of chairs (I only saw middle-age Chinese visitors sitting there!), and some children books
2. un secondo spazio, con manuali e dizionari (sulla destra), un tavolo con due sedie (in realtà ho visto sedersi solo dei visitatori cinesi di mezza età!) e alcuni libri per bambini

 
PICTURE 2

3. a third space, with two round tables for B2B meetings (when we left, there was a nice Chinese couple of old-style teachers writing characters with ink and brush, who made me nostalgic...!), and the same "LEARN CHINESE DOUBLE YOUR WORLD" writing on top
3. un terzo spazio, con due tavolini rotondi per incontri B2B (quando ce ne siamo andate, c'era solo una coppia di insegnanti cinese vecchio stile che scriveva caratteri con il pennello e l'inchiostro...che mi ha fatto venire nostalgia!) e la solita scritta  "LEARN CHINESE DOUBLE YOUR WORLD"

PICTURE 3

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4. a fourth space, more "technological", with two modern screens - that nobody seemed keen in using - and some audiovisual materials (on the left), as well as textbooks (my attention was caught by this intriguing title: 中国好人, A Good Man in China...)
4. un quarto spazio, più "tecnologico", con due schermi moderni - ai quali nessuno sembrava interessato - e alcuni materiali audiovisivi (sulla sinistra) e manuali (la mia attenzione è stata attirata da questo titolo intrigante: 中国好人, A Good Man in China...)

PICTURE 5

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But it's not all! Stay tuned for more... SOON! (I promise!) We will see what other stands were promoting Chinese language and culture and a glimpse at the stands of two other Asian powers...
Ma non finisce qui! Rimanete connessi per saperne di più... PRESTO! (E' una promessa!) Vedremo quali altri stand hanno promosso la lingua e la cultura cinese e anche gli stand di altre due potenze asiatiche...

2012-09-28

Settimana della Comunicazione (Milano) - Week of Communication (Milan)

Sono lieta di annunciare che il primo passo de "La 'Lunga Marcia' dei marchi" avrà luogo durante la Settimana della Comunicazione, che si terrà a Milano, dal 1° al 7 ottobre 2012.
La rassegna verrà presentata all'interno del workshop organizzato dalla Fondazione Italia-Cina, intitolato: "Le chiavi di accesso al mercato cinese 2.0: un focus sui brand in Cina", che si terrà il 3 ottobre, dalle 16.30. Si tratta di:


Un workshop, organizzato da Fondazione Italia Cina, sull'importanza della corretta comunicazione del Brand sul mercato cinese. Un focus sulla comunicazione interculturale per mostrare alle imprese italiane come comunicare in modo strategico ed efficace in Cina. Si parlerà ancora di “business etiquette”, le regole sociali di comportamento e comunicazione da adottare nel contesto internazionale. La presentazione e la visione della rassegna "La 'Lunga Marcia' dei marchi cinesi", di Giovanna Puppin, darà lo spunto per una riflessione sull'approccio al brand in territorio cinese. Lo short comprende 35 spot, tutti rigorosamente “Made in China”, risultato di una selezione che si è concentrata sulle campagne audiovisive della Cina continentale realizzate nel 2008.

PROGRAMMA:

Ore 16.30 Registrazione

Ore 16.45 Introduzione: Fondazione Italia Cina//Francesco Boggio Ferraris

Ore 17.00 Fondazione Italia Cina //Margherita Sportelli
Comunicazione del marchio in Cina: un caso italiano o internazionale?

Ore 17.20 Network International//Enrico Viazzo
Ascoltare, interpretare, costruire un sentiment positivo per un brand di successo.

Ore  17.40 GiovannaPuppin//
(In)visibilità dei brand cinesi?
Proiezione "La 'Lunga Marcia' dei marchi cinesi"

Ore 19.00 Q&A
INFO
Location: Fondazione Italia Cina
Via: Clerici 5 - Milano
Ingresso evento:Aperto al pubblico previa registazione con mail a picchio@italychina.org


Il programma dell'intera Settimana si trova qui:
http://www.lasettimanadellacomunicazione.org/2012/programma/planning/
In quest'occasione i posti sono limitati, rinnovo quindi l'invito - agli interessati - a contattarmi via e-mail nel caso in cui vogliate ospitare la rassegna...scrivetemi a: giovannapuppin@gmail.com

I am glad to announce that the first step of "The 'Long March' of Chinese Brands" will be the Week of Communication, that will be held in Milan, from 1-7 October 2012.
The review will be screened as a part of the workshop organised by the Fondazione Italia-Cina, entitled: "The keys of access to the Chinese market 2.0: a focus on brands in China", to be held on October 3, starting from 4.30 pm.
The programme is available here:
http://www.lasettimanadellacomunicazione.org/evento2012/le-chiavi-d-accesso-al-mercato-cinese-20-un-focus-sui-brand-in-cina-.aspx
while the programme of the entire week can be found here:
http://www.lasettimanadellacomunicazione.org/2012/programma/planning/
In this occasion, the seats available are limited, so you are requested to confirm your presence via e-mail to: picchio@italychina.org.
I would like to take the chance to remind you of the possibility to host my review: just write me an e-mail (giovannapuppin@gmail.com) and we will fix a date!


2012-08-01

LA "LUNGA MARCIA" DEI MARCHI CINESI BY REQUEST - THE "LONG MARCH" OF CHINESE BRANDS BY REQUEST!!!

Con un po' di ritardo, vorrei parlare della rassegna che ho curato e presentato in anteprima lo scorso 29 marzo al Ca' Foscari Short Film Festival: La "Lunga Marcia" dei marchi cinesi (di cui avevo linkato un'intervista audio per Spot&Web). Lo faccio proponendovi innanzitutto un piccolo estratto dal catalogo del festival:
"Il 2008 è stato un anno tanto cruciale quanto difficile per la Cina: emblematico è il caso delle Olimpiadi di Pechino, che hanno puntato i riflettori sul Paese aumentandone la visibilità, ma hanno anche contribuito a scatenare forti critiche. A modo suo, anche la pubblicità cinese è stata protagonista, divisa tra grandi sfide, in primis quella lanciata delle agenzie pubblicitarie transnazionali, e nuove opportunità, come quella di sfruttare le Olimpiadi per far salire i marchi nazionali sul palcoscenico mondiale. I 35 spot di questa rassegna ... sono il risultato di una selezione che si è concentrata sulle campagne audiovisive della Cina continentale e sono organizzate in 7 categorie, basate su temi e caratteristiche comuni e non esclusivamente sulla tipologia dei prodotti/servizi offerti". 
La prima sezione intitolata "La forza dei nuovi marchi cinesi", ad esempio, raccoglie gli ambiziosi spot delle aziende cinesi che, per prime, hanno messo in pratica la politica "go out" (走出去, "andare fuori") dai confini nazionali, come Gree, azienda leader nel settore della climatizzazione, e Alibaba, colosso dell'e-commerce.
La durata totale della rassegna è di 30 minuti circa e gli spot (commerciali, sociali e di CSR) sono stati tutti sottotitolati in lingua inglese. Si tratta di una rassegna che ho ideato con un'idea ben precisa: sfatare il mito della Cina come "paese dei cloni" o "paese dei copioni". Proprio per questo motivo, lo short è stato pensato come "itinerante". Le prime richieste sono già arrivate da vari atenei italiani e stranieri. Nel caso in cui università, scuole ed associazioni - di vario tipo - siano interessate ad uno screening, possono contattarmi all'indirizzo: giovannapuppin@gmail.com. Accompagnerò lo screening con un'introduzione del contesto della comunicazione, della pubblicità e del branding nella Cina contemporanea (di lunghezza variabile). 
Qui di seguito il link dell'intervista rilasciata ad AgiChina24 appena dopo la "prima":
http://www.agichina24.it/giovanna-puppin-esperta-di-comunicazione-e-pubblicita-cinese
e il frame del primo spot della rassegna: quello dei condizionatori Geely. Che più si presta, a mio avviso, a visualizzare gli immensi sforzi compiuti dalla nazione cinesi in materia di branding.


Finally, I would like to talk about the special review that I cured and presented on March 29th during the Ca' Foscari Short Film Festival: The "Long March" of Chinese Brands (I previously put the link to a radio interview for Spot&Web). I'll do it first of all by sharing with you an excerpt of the catalogue of the festival: 
"2008 was both a crucial and difficult year for China: a fitting example are the Beijing Olympic Games, which directed the world attention to the country but also contributed in triggering off some harsh critiques. In its own way, Chinese advertising became a protagonist in such big challenges, especially in those launched by transnational advertising agencies, and interpreted new opportunities by exploiting the Olympics and launching national brands on the global stage. The 35 commercials of this review ... are the result of a selection focused on audiovisual campaigns from continental China; they are divided into 7 categories, based on themes and common characteristics, rather than on the product/service they promote".
The first section, entitled "The Strenght of Chinese Brands", for example, collects the ambitious commercials of Chinese companies that put into practice the "go out" (走出去) policy, such as Gree, leader in climatization, and Alibaba, giant in e-commerce.
The total lenght of the short is 30 minutes and the all commercials (coming also from the PSA and CSR categories) show English subtitles. It is a review that I created with a precise idea in mind: demolish the myth of China as the "country of clones" or "country of copies". For this reason, the short has been thought as an itinerant review, a review on the move. The first requests have arrived from different universities in Italy and abroad. If universities, schools and associations - of any kind - are interested in screening the short, I kindly invite them to contact me: giovannapuppin@gmail.com. I will accompany the screening with an introduction and an explaination of communication, advertising and branding in contemporary China (the lenght can vary, according to needs).
Please find here the link to the interview for AgiChina24 (in Italian), released after the Festival:
http://www.agichina24.it/giovanna-puppin-esperta-di-comunicazione-e-pubblicita-cinese
and, up above, the frame of the first commercial of the review: that of Geely air-conditioners. The one that better "visualizes" the huge efforts made by China in the branding sector. 

2012-06-04

I RISULTATI DEI PORNO TESTIMONIAL...

Ad integrazione del commento al post dell'altro giorno, vorrei segnalare che la campagna ha vinto il premio per la Sezione Unconventional e Premio Speciale Istituto degli Innocenti per la tutela dell'infanzia quest'anno, a Society&Social. 


La campagna aveva come target quello dei "sex surfers" e la scelta dei due testimonial è stata motivata dalla necessità di non farli sentire in colpa, ma - anzi - coinvolgerli nel riportare i casi di pornografia infantile nei quali spesso si imbattono. E a quanto pare ci è riuscita, visto che i casi riportati sono triplicati!!!
Ringrazio Gianna di Adee (Ad European Events) per l'immagine. E inserisco anche due foto di Pussykat in versione asiatica (Japan schoolgirl) e cinese (Chinese New Year). Questo post, alla fin fine, con l'Asia e la Cina c'entra, eccome! Anche se non credo approfondirò l'argomento nello specifico...per lo meno non qui!

2012-06-02

MITI D'OGGI: ROCCO, PUSSYKAT E LA PORNOGRAFIA INFANTILE

Eccomi qui - finalmente! - per concludere questa serie di post che erano scaturiti, come avevo scritto in origine, in seguito alla notizia di una campagna sociale che mi aveva lasciato un po' così. 
Abbiamo capito che le star della pornografia possono fare grandi cose: testimonial pubblicitari, tronisti, giudici di gara, padri di famiglia, docenti universitari, ecc. Non avevo ancora visto, sinceramente, star della pornografia mettere la faccia contro la pornografia infantile. La campagna è stata lanciata quest'anno da Child Focus, un'associazione belga creata a seguito del caso Marc Dutroux che sconvolse il paese alla fine degli anni '90. Ho letto vari post online e sicuramente passerò per bacchettona: in realtà e ovviamente sono a favore di questa campagna, solo i testimonial e i linguaggi utilizzati mi sembrano troppo inerenti alla sfera pornografica per essere d'impatto agli occhi di chi, evidentemente, consuma pornografia e pornografia infantile. O perfettamente sconosciuti agli occhi di chi non bazzica per i siti porno. Sono un po' scettica a definire questa campagna "coraggiosa" o "creativa", ecco tutto. Vi incollo qui di seguito le due versioni della campagna stampa, che vede protagonisti:

Il nostro Rocco Siffredi, attore porno italiano

















Pussykat, attrice porno francese
















I copies recitano, in soldoni, che la pornografia infantile non è pornografia, ma è un abuso sessuale. E che entrambi gli attori non la condividono. Lo scopo della campagna è quello di far segnalare i video di questo tipo al sito www.stopchildporno.be, nel completo anonimato. 
La campagna è stata diffusa anche con un video, che vede protagonista Pussykat mentre si prepara per entrare in scena:


Mi pare che questa campagna dia un po' troppo spazio ai due testimonial che, se non sbaglio, sono già molto impegnati. Ovviamente, in Italia, non è stata mai lanciata una campagna contro la pedopornografia online, anche se presumo i numeri aumentino anche da noi. Così ho fatto una piccola ricerca su Youtube e ho notato, tra quelle che ho trovato, queste due campagne che mi sembrano più d'impatto:


Qui i protagonisti sono i bambini di vari paesi del mondo, che si esprimono nelle loro lingue. Dicendo cose sensate in maniera matura. La cosa importante, a mio avviso, è che vengono forniti dei dati che - proprio perché allarmanti - dovrebbero spingere all'azione o perlomeno a una presa di conoscenza di un problema sociale. Di cui, come spesso succede, non si parla affatto (o abbastanza).


In questa campagna, la protagonista è una bambina e quello che emerge dal video - a differenza della campagna con Rocco e Pussykat - è il contesto in cui questi bambini vivono (spesso e volentieri di povertà) e i volti di chi li obbliga a spogliarsi e a "fare cose" davanti alle telecamere. Che poi circolano in tutto il mondo.

Non so se questo sia il sito più aggiornato, ma se qualcuno di voi si imbatte in materiale di questo tipo e vuole fare una segnalazione anonima, qui c'è scritto come fare:
Concluderei in "bellezza", con questa campagna contro il turismo sessuale:


e questo video che riporta un documentario trasmesso da RaiNews24:
http://www.rainews24.rai.it/it/canale-tv.php?id=18702

2012-05-01

MITI D'OGGI: ROCCO E LA PATATA (2)

Ben ritrovati...purtroppo ho lasciato passare troppo tempo e l'argomento di cui volevo scrivere in questo post è stato rimosso...vedrò di rimediare...
Entriamo adesso nel sito, la cui homepage si apre su questa immagine (che vedete qui sotto): all'interno della televisione - un po' superata, come modello! - si può vedere la campagna di reclutamento di Miss Patata 2012, descritta nel post precedente.
Lo slogan della campagna è: "Croccante dentro, salata fuori", come si vede scritto anche in questa immagine, sotto la scritta in giallo "Miss Patata". Il marchio Amica Chips è posizionato in alto a destra (ci terrei a precisare che lo slogan ufficiale di Amica Chips è "La patata tira", come si vede nella home page del sito aziendale).


L'apparecchio televisivo è incorniciato da confezioni di patatine (la maggior parte delle quali a me sconosciute, ma probabilmente si tratta di nuovi prodotti...) e da una modella "in salsa pop", a metà tra una casalinga americana anni '50 e una Suicide Girl, con piercing e capelli costretti in enormi bigodini rosa, con labbra e smalto fucsia. Gli occhi sono sgranati, la bocca è aperta: è una bambolina sexy stupita. Le confezioni di patatine, invece, sono in qualche modo "umanizzate", in quanto in possesso di mani: dall'alto al basso, fanno il segno di vittoria, indicano (stile campagna "I want you!"), approvano, telefonano...l'ultima confezione tiene in mano una sorta di brochure, con l'immagine di una donna molto diversa dalla "casalinga pop".
Ingrandendo la foto, mi sono accorta che sotto ai pulsanti della TV si trova una foto del tronista Rocco Siffredi, con - appena un po' più sotto - due bollini: nel giallo c'è scritto "Rocco Certified" (garanzia di qualità! D'altra parte, lui le ha provate tutte...) e nel blu, invece, c'è una confezione blu di patatine "Nasty Patata" (potrei sbagliarmi perché è scritto in piccolo...l'alternativa potrebbe essere "Tasty Patata"...in entrambi in casi, ma decisamente più nel primo, il riferimento sessuale è abbastanza esplicito).
Quando volevo scrivere il post, questa homepage aveva due link accessibili, dove adesso c'è "visualizza la classifica": uno in rosso (dove compariva la scritta "Sei una patata? Clicca qui" - di questo sono sicura al 99%) e uno in blu (dove compariva una scritta del tipo "Sei un intenditore di patata? Clicca qui"). I due collegamenti aprivano altrettante pagine web dove, da un lato le ragazze si proponevano per il casting, dall'altro venivano visualizzati - forse votati? - i profili delle aspiranti Miss Patata 2012.
Ho appena controllato: questo link permette di vedere tutte le 1.242 iscritte, ma non solo: nel caso in cui le candidate abbiano fornito un profilo, fotografie o video, si possono conoscere e votare. Tra i nomi più simpatici: piccolaetenera, Croccante Monella, La Patata Riccia, patatonagrande, Nanetta, ecc. Le foto sono 5.254 e si vedono tutte qui (tra l'altro, vedo che nella foto del profilo qualcuno usa immagini di cantanti ed attrici, nomi di cantanti ed attrici e qualcuno si è iscritto con i profili della mamma o della nonna...questo rispetta la legge sulla privacy? Se qualcuno avesse usato una mia foto iscrivendomi come, che ne so, "Patapuppin", non sarei proprio contenta...lol). E ci sono anche dei video. Dimenticavo! Ci sono anche i nuovi spot TV: l'unico che ho visto racconta la storia di tre amiche, una delle quali si è innamorata di un belloccio che non la considera e la decisione che lei prende è quella di andare in palestra per migliorare la propria immagine... le amiche invece la consolano facendole mangiare patatine, ricordandole che non occorre essere belle! Si può essere anche (solo) simpatiche...le amiche la rincuorano. A dire il vero, nelle poche presentazioni/descrizioni delle aspiranti che ho visto, molte hanno gli stessi sogni di Miss Italia: sognano di salvare il mondo! Diventando Miss Patata???


Prima di concludere (sinceramente, vorrei evitare di ritrovarmi a scrivere cose su campagne pubblicitarie del genere, ma opterò per dare spazio a cose più importanti, che spazio non trovano): questa che vedete qui sopra è l'immagine dell'unica pagina alla quale si ha accesso dal sito, oggi. Oltre alla classifica, con i nomi e i voti, ma anche la città che hanno indicato come preferenza per il casting, si vedono sei tipi di patata...non a caso: due rosse (una vamp in bicicletta e una sportiva con i guantoni da pugile); due bionde (la casalinga e la simpatica un po' stile "secchiona", con gli occhiali enormi tanto di moda adesso), due more (una che forse sta leggendo - ma sarebbe decisamente troppo, la categoria della patata intelligente o colta non è contemplata, stranamente - e una che sfoggia una capigliatura afro e incarna la bellezza "etnica"/alternativa).
Ecco. Quello che ha me sconvolge, di tutto questo, è il numero di ragazze/i, mamme e nonne che hanno preso parte a questa campagna, oltre alla natura e ai linguaggi della campagna stessa. Che è l'ennesima possibilità che abbiamo per non pensare a cose più importante che stanno succedendo là fuori, in Italia e nel mondo. A voi la decisione. Per concludere in bellezza, a mo' di ciliegina sulla torta, vi saluto con la coccarda di "Cadetta patata". Come vedete, "thumbs up". 


Da oggi in poi, invece, io dico bye-bye ad Amica Chips: quasi quasi passo alle patatine della San Carlo che, pur avendo un sito internet molto più modesto, non sventolano qualità e certificazioni, campagne per associazioni di bambini in difficoltà con foto ed eventi di patate e Miss Patate varie (come invece fa Amica Chips, pulendosi la coscienza in maniera becera!). Qui sotto un'immagine tratta dal sito, in data odierna, che immortala questo accostamento - a mio avviso - di pessimo, pessimo gusto. Charity (il progetto I bambini delle fate) affiancata a soft-pornography (notate come il riferimento a Miss Patata)...thumbs down (both!)


P.S. Segnalo anche l'intervista a Rocco rilasciata a Vanity Fair (forse era questa la rivista che avevo letto dalla parrucchiera...) Nella prima pagina si racconta come lo spot era stato censurato dal Giurì di autodisciplina pubblicitaria per VOLGARITA', INDECENZA, MERCIFICAZIONE DELLA DONNA...e, cosa succede? Un paio di pagine dopo, il testimonial ammette che Miss Patata non dovrà essere "una f..a di legno" e che la prima regola è "mai lasciare una donna a metà perché non ce la si fa"...complimenti, Rocco! Continua così! Io purtroppo non posso essere esplicita - forse rischierei la galera e di certo non verrei intervistata o chiamata all'università a fare lezione di "etica della comunicazione"! - ma vi scrivo le keywords: testa - legno - c...o. 
Concordo con Baudrillard: "La pubblicità è un dominio immorale, e sta qui d'altronde la sua grandezza". E il bello, l'ultimo post, deve ancora venire!

2012-04-03

MITI D'OGGI: ROCCO E LA PATATA (1)

Di recente, una collega - S., che ringrazio molto per avermi stimolato a dare spazio a questo argomento! - mi ha parlato di una nuova campagna sociale che è stata appena lanciata, di cui scriverò in un post successivo. E' necessario pero' che prima scriva questo post...per introdurre un po' l'argomento.
Spesso a lezione, parlando delle pubblicità italiane che hanno suscitato più scalpore negli ultimi anni prima di arrivare alla realtà cinese, gli studenti fanno riferimento quasi tutti allo stesso spot: quello di Amica Chips.
Per chi l'avesse rimosso, propongo qui un breve riassunto: il testimonial è l'attore porno Rocco Siffredi che, in vestaglia di seta, cammina in una villa che ricorda la Playboy Mansion (la villa del fondatore della rivista Playboy, l'84enne Hugh Hefner), attorniato da ragazze-conigliette in costume e coi tacchi provenienti da vari paesi del mondo, mentre sgranocchia patatine e dice una serie di cose non proprio carine, tutte incentrate sul doppio senso della parola "patata". Rocco si confessa davanti alle telecamere e, in qualità di vero intenditore, dice: "io di patatine ne ho prese tante...le ho provate tutte...le mangiavo così, senza tanti complimenti...anche tre alla volta...fidati di uno che le ha provate tutte", e via discorrendo. In chiusura: la canzone Daddy Cool.
La trasmissione dello spot - ancora all'epoca - aveva creato un certo scalpore, tanto che la AFC (Associazione Famiglie Cattoliche) aveva richiesto all'autorità competente di censurare lo spot, perché ritenuto offensivo nei confronti delle donne e dei bambini. Le femministe, nel frattempo, non so se c'erano e se c'erano forse dormivano. E secondo voi è servito? Assolutamente no!
In realtà, come spiega questo video, dal momento della censura in poi è iniziato un vero e proprio tormentone mediatico e pubblicitario, ma il "dibattito" che è ne è scaturito - come al solito - non ha fatto altro che amplificare la campagna pubblicitaria (piuttosto che farci interrogare - TUTTI - sui modelli e sui valori veicolati dallo spot). Infatti, lo spot continua ad essere reperibile in internet, nella versione integrale, nella versione rinnovata (in cui il testimonial è Omar Monti, che ha partecipato a La pupa e il secchione, e dove si fa riferimento esplicito all'avvenuta censura) e in tutte le versioni parodiche che sono state successivamente create e diffuse online (la cosa più inquietante è che tantissime sono state girate nelle scuole da ragazzi e ragazze molto giovani, come questa).
Soprattutto grazie a questa ridondanza di discorsi attorno allo spot "incriminato", oggi Rocco Siffredi non è più solo un attore "particolarmente dotato", ma è diventato una vera e propria star mediatica, un testimonial d'eccezione e un modello da imitare che viene anche invitato all'Università a parlare agli studenti (in questo video, ad esempio, lo vediamo a Roma, all'università La Sapienza, mentre parla agli studenti per sensibilizzarli contro l'uso dell'alcool...sinceramente, mi aspettavo parlasse di prevenzione dall'Aids...). Come sentirete nel video, Rocco viene osannato da Ceccherini come la persona più "dolce, "tenera, "buona" e "vera" del mondo. E bravo Rocco! Poco importa se durante la lezione si parla - senza tanti giri di parole - di "prenderlo o darlo", "doppia penetrazione", "igiene psicologica e fisica", ecc. 
In effetti, il "caso Amica Chips" mi era tornato in mente, non tanto tempo fa: dalla parrucchiera, mi era capitata tra le mani una rivista che dedicava fior fiore di intervista a Rocco, che ne usciva dipinto come un marito e un papà coi fiocchi, una persona che lavora sodo per mantenere la famiglia cosa che, tra l'altro, non metto in dubbio (credo il suo sia un lavoro molto faticoso, ma credo anche che pigli soldi a palate). Mi sono chiesta che faccia avrebbe fatto Roland Barthes se fosse stato in fila con me per tagliarsi i capelli e avesse preso in mano la stessa rivista... lol.
Mi ero illusa, comunque, che la vicenda delle Amica Chips si fosse fermata, invece...guardate un po' cos'ho trovato sbirciando su Youtube, ieri???
Lo spot per il casting di Miss Patata 2012...al grido di "Mostra la Miss Patata che c'è in te!", lo spot alterna immagini di ragazze costruite come "belle" (sono vestite solo con i sacchetti trasparenti delle patatine Amica Chips, magre e maliziose...anzi vogliose),

Una delle tante "belle e vogliose" dello spot

all'immagine di una ragazza che è costruita come "meno bella", se non addirittura "brutta" (è più rotonda, l'unica che è completamente vestita e, vista la sua pietosa performance mentre canta "...l'unico frutto dell'amor...è la patata...è la patata...", può risultare solo simpatica...anche perché parla con un forte accento del Nord-est! Pero', a differenza delle altre che - seguendo il classico stereotipo di "bella ma stupida" - stanno zitte, lei almeno parla... è forse un esemplare della razza in via d'estinzione "patata intelligente"?). 

L'unica "bruttina ma simpatica" (e dotata di parola) dello spot

Comunque, come rassicura la voce femminile fuori campo: "Ricorda...non occorre essere bella...serve creatività e simpatia". Evviva. Possiamo partecipare tutte...non siete contente? Lo spot si chiude con il pay-off "Croccante dentro, salata fuori". No comment.
Ma tutte queste "patate" che si presenteranno alla selezione (e nel prossimo post parleremo di questo...), chi le giudica??? Ovvio...colui che le ha provate tutte e ne ha prese tante: Rocco! Come dice la voce fuori campo, "Rocco ti aspetta per la selezione finale", che si terrà il 16 giugno. Essendo già salito in cattedra alla Sapienza, mi pare il minimo che salga sul trono e assista a questo gran spettacolo...

Il "re", sul trono: Rocco

TO BE CONTINUED...

P.S. Ci terrei a specificare che, la prima volta che ho sentito la parola "tronista", ero convinta si riferisse ai giovani che lavorano nelle catene di negozi TRONY, non sto scherzando... invece no...d'altra parte, chi parla dei "Tronysti"? Che saranno tutti precari, stile film "Clerks" e probabilmente laureati? I media italiani? La gente che guarda la TV? No, no, ovvio che - come qualcuno mi fece notare - per "tronisti" si intendono coloro che siedono "sul trono" della trasmissione "Uomini e donne" di Maria de Filippi. Ahhh. Ma questi, sono belli e farfallini? O bruttini ma simpatici? Mica incarneranno la giusta "via di mezzo"? Nessuno si chiede, tipo, se sono intelligenti o hanno un minimo di cultura? Ciononostante, sono dei modelli che continuano a venir proposti e, presumo, seguiti. Visto che siamo nella crisi più nera, mi chiedo: quanto vengono - o venivano - pagati? Perché se venissero pagati come un giovane precario, col cavolo che salirebbero in cattedra alla Sapienza! Ma la de Filippi proprio non vuole dei "tronisti" alternativi??? Per fare una citazione colta, "Giovani, carini e disoccupati" (traduzione del film - per me "cult" - Reality Bites, del 1994, con Ethan Hawke e Winona Ryder)? 

2012-03-28

I Bachi da seta su "Red Lanterns Among Baobabs"

L’esperienza di noi Bachi da seta è iniziata quando, a fine gennaio 2012, è uscito il bando per il finanziamento alle attività autogestite dagli studenti.
Sara Z., prima firmataria del gruppo: “Ci siamo fatti incoraggiare dal successo degli eventi sulla cultura pop cinese, realizzati nel 2009 dal gruppo studentesco D.A.O. (Dottorandi Asia Orientale) dell’attuale Dipartimento di Studi sull’Asia e l’Africa Mediterranea dell’Università Ca’ Foscari per fare domanda per un finanziamento, dopo aver formato un gruppo di studenti dei corsi magistrali LISAM e LICAO: i Bachi da seta, appunto”.
“Ci siamo anche proposti con un logo che ci rappresentasse”, spiega Ilaria C., del team grafico: “Il nostro simbolo è un baco da seta, che evoca direttamente l’area dei nostri studi, la Cina. Il baco ci è sembrato particolarmente rappresentativo del nostro gruppo perché è un animaletto che crea un materiale grezzo, dal quale con la lavorazione si ottiene la seta, un tessuto finissimo e pregiato. Allo stesso modo noi, alla prima esperienza organizzativa, speravamo di partire dalla nostra semplicità di studenti e perfezionarci per creare qualcosa di bello ed elaborato”.


“Abbiamo deciso di dare spazio al dialogo tra Cina e Africa” - continua la Zago - stimolati da un'idea partita dal blog della prof.ssa Puppin, a cui abbiamo chiesto di farci da curatrice scientifica, sulla rassegna "Raiding Africa", serie di corti girati da registi africani sulla Cina, proiettata al Festival del Cinema Africano, dell’Asia e dell’America Latina (Milano)”.
L’elaborazione di una locandina “d’effetto” ha richiesto ore di lavoro per i tre Bachi del team grafico: Ilaria, Nicola e Sonia. Come racconta Nicola: “Pensando all'Africa, una delle prime cose che ci venivano in mente erano i tramonti infuocati. Per riagganciarci al titolo dell'evento abbiamo quindi cercato un baobab fotografato al tramonto, e trovare quello giusto è stata la cosa più difficile”.


L’organizzazione dell’evento è stata senz’altro impegnativa: “Abbiamo deciso di formare team di due-tre persone, in base alle capacità e preferenze di ciascuno. Ogni team si è occupato di un ambito specifico dell'organizzazione (lavoro grafico, pubblicità evento, contatti relatori, logistica...), ma ovviamente la comunicazione tra i gruppi è stata costante e le decisioni sono state prese collettivamente”, spiega Sara B., del team organizzativo.
Per quanto riguarda la scelta dei relatori, “è stata complessa e l'aiuto della prof.ssa Puppin è stato determinante, in particolare per i contatti con gli ospiti internazionali, che aveva avuto modo di conoscere l’anno scorso durante una Summer School a Pechino”, aggiunge Sara C., del team organizzativo.
Sara B. e Sara C. sono unanimi nell’affermare che: “La difficoltà più grande è stata quella di riuscire a coordinare tutti i gruppi, date le tante cose da fare e soprattutto i tempi ristretti e le varie scadenze da rispettare”. Chiara F.: “E' stato interessantissimo capire quanto lavoro e impegno ci sia dietro l'organizzazione di un evento come questo e soprattutto quanto possa essere stimolante vedere le nostre idee tradotte nella pratica”.
Su Facebook, oltre all’evento creato da Ca’ Foscari Cinema, è stata anche lanciata la pagina ufficiale dei Bachi da seta. Eugenia, responsabile della pagina: “La creazione della pagina non è stata che una minima parte di tutte le iniziative intraprese per dare visibilità all’evento, ma è stata la prima occasione per avere un riscontro diretto da parte di un possibile pubblico, in attesa della prova finale: il 13 marzo”.
E il 13 marzo, in realtà, di pubblico ce n’è stato più del previsto, segno evidente che l’argomento Cina-Africa abbia attirato l’interesse e la curiosità di molti, spinti dalla voglia di approfondire la conoscenza di una realtà sulla quale, apparentemente, ci si sofferma poco, anche nel corso dei nostri studi.
Il tema degli stereotipi, affrontato in conferenza dalla Prof.ssa Puppin, ha innescato una riflessione su come gli africani sono percepiti nell’immaginario italiano e in particolare in quello degli studenti. Sara Z.: “In quanto studenti di cinese, siamo sensibili agli stereotipi sulla Cina, ma in realtà siamo i primi ad avere molti stereotipi sull'Africa. E’ stato interessante e divertente individuarli attraverso la pubblicità: gli spot che tutti i giorni ci scorrono sotto gli occhi, sono ricchissimi di contenuti culturali da non trascurare”.
Ilaria C.: “Nell'immaginario europeo, l'Africa è il grande continente che necessita di essere salvato da fame e miseria. La Cina invece vi ha visto un partner economico. Trattando l’Africa da pari, i cinesi hanno colto il grande potenziale di questo continente, mentre noi ci limitiamo ad escluderci da queste dinamiche e a guardare con sospetto ogni possibile collaborazione di tipo commerciale ed economico. Il confronto tra l'immagine della Cina creata in due famosi quotidiani dello Zimbabwe, affrontato nell'intervento del Prof. Mano, e il contributo della Prof.ssa Zhang sul soft power cinese in Africa mi hanno dato una maggiore consapevolezza riguardo alle dinamiche che stanno cambiando gli assetti economici e diplomatici globali”.

I relatori della mattina: 
Xiaoling Zhang, Giovanna Puppin, Winston Mano 
e la moderatrice, Laura De Giorgi

Gli interventi della Prof.ssa Michieli e del Prof. Peruzzi sono stati essenziali per fornire una maggior consapevolezza sulla situazione storico-culturale del continente africano. Damiano: “Una delle peculiarità dei rapporti tra Cina e Africa sta nel fatto che l'Africa non è un soggetto unico che parla al mondo con una voce condivisa e rappresentativa. Sin dagli anni Sessanta si è sviluppata una moltitudine di relazioni economiche con caratteristiche specifiche nei vari stati africani. Pertanto le imprese cinesi si trovano a operare con persone fisiche e istituzioni politiche anche molto diverse tra loro per lingua e tradizioni. Il caso del Sudan, spiegato dalla prof.ssa Panozzo è stato per me molto interessante”.

I relatori del pomeriggio: 
Ilaria Micheli, Roberto Peruzzi, Riccardo Barlaam, Irene Panozzo 
e il moderatore, Renzo Cavalieri

“Ovviamente la Cina si muove in Africa perché ha bisogno di materie prime, fonti energetiche e un ulteriore mercato su cui espandere i propri prodotti ‘Made in China’” – continua Sara Z. – “ma non è mal vista dagli Stati africani in quanto, in cambio, costruisce infrastrutture come strade e ospedali. La Cina si pone sullo stesso piano degli africani, mentre gli Occidentali si sono sempre posti su un piano superiore, come ha messo in evidenza anche il dott. Barlaam, del Sole 24 Ore”.
Oltre al patrocinio del Dipartimento di Studi sull’Asia e l'Africa Mediterranea, l’evento ha ricevuto anche quello di Ca’ Foscari Cinema, data la presenza significativa di materiale audiovisivo. Chiara Tagliafichi: “Abbiamo puntato molto sui materiali audiovisivi perché ci sembrava che fossero più immediati e riuscissero ad attirare ulteriormente l'attenzione degli studenti. I due filmati che abbiamo scelto rappresentano due aspetti diversi della presenza cinese in Africa: “Li Xia's Salon”, girato in Cina da Omelga Mhtiyane, una giovane regista sudafricana, ci mostra l'aspetto umano dell'incontro tra i due paesi e lo scambio culturale che avviene; “When China Met Africa”, di Marc e Nick Francis invece si concentra maggiormente sugli aspetti economici e pragmatici che scaturiscono da questo incontro, dando spazio al caso specifico dello Zambia”. Inoltre il reportage fotografico sul Benin, “China in Benin” realizzato da Giulia Marchi, fotografa freelance ed ex studentessa di Ca’ Foscari, è sceso ancor più a fondo nella realtà in cui cinesi e africani convivono quotidianamente.


Marco B., studente dell'Università degli Studi di Trieste: "La giornata si è rivelata piacevole, ha offerto una panoramica generale su diversi aspetti concernenti le relazioni sino-africane, sia dal punto di vista culturale (gli interventi della mattinata) che economico-politico (quelli pomeridiani), nonché alcuni interessanti approfondimenti, quale il caso del Sudan e dello Zimbabwe. Entrambi i documenti audiovisivi si sono rivelati efficaci nel completare il quadro di quanto esposto dai relatori".
Complessivamente, per tutti i Bachi da Seta l’esperienza è stata positiva, non soltanto per l’ottima riuscita dell’evento, ma anche e soprattutto per l’opportunità di ampliare le proprie conoscenze su un tema di grande attualità, come il rapporto tra Cina e Africa. In più, ogni componente del gruppo ha avuto la soddisfazione che si prova nel lavorare duramente assieme ad altri per raggiungere un obiettivo comune, imparando così a conoscersi, a criticarsi, a farsi criticare e soprattutto a sostenersi a vicenda.

I Bachi da seta

I Bachi da seta (Nicola, Sara Z. e Damiano; Sara C., Sara B., Chiara F., Ilaria C. e Chiara T.) 
assieme ai relatori della mattina

La "Lunga Marcia" dei marchi cinesi//The "Long March" of Chinese Brands

Domani, giovedì 29 marzo, dalle ore 16 alle ore 17, in Auditorium Santa Margherita, Venezia, il Ca' Foscari Short Film Festival ospiterà la prima rassegna sulla comunicazione pubblicitaria e il branding cinese: "La 'Lunga Marcia' dei marchi cinesi".
Non perdetela!
Il programma del Ca'Foscari Short Film Festival si può scaricare a questo link: http://cafoscarishort.unive.it/?page_id=21


Tomorrow, March 29 (Thursday), from 4 to 5 p.m., in Auditorium Santa Margherita, Venice, Ca' Foscari Short Film Festival will host the first review on Chinese advertising and branding: "The 'Long March' of Chinese Brands".
Don't miss it!
The programme of the Ca' Foscari Short Film Festival can be downloaded here: http://cafoscarishort.unive.it/?page_id=21

2012-03-12

RED LANTERNS AMONG BAOBABS: CHINA AND AFRICA BETWEEN REALITY AND PERCEPTIONS

Martedì 13 marzo, Auditorium Santa Margherita, ore 9:30


Domani si terrà la conferenza internazionale “Red Lanterns Among Baobabs: Cina e Africa tra realtà e percezioni”, organizzata dal gruppo studentesco Bachi da Seta, curatrice scientifica Dott.ssa Giovanna Puppin, realizzata grazie ai fondi per le attività autogestite dagli studenti dell'Università Ca' Foscari.

L’evento è patrocinato dal Dipartimento di Studi sull’Asia e l’Africa Mediterranea e da Ca’ Foscari Cinema e prevederà non solo contributi di professori (italiani e stranieri), giornalisti ed esperti di Cina ed Africa, ma anche numerose proiezioni, alcune delle quali vengono fatte per la prima volta in ambito accademico.

Dopo i saluti iniziali, la mattinata – in lingua inglese - si strutturerà come segue:

10.00 PANEL 1 – China and Africa: Gazing at Each Other//Sguardi a confronto

Screening Li Xia’s Salon, a film by Omelga Mthiyane (South Africa/China, 2011, 22’)

Giovanna Puppin, Ca’ Foscari University Venice
“Representing the African ‘Other’ in Chinese Popular Culture”

Winston Mano, University of Westminster
“Can Africa Embrace China? A Study of How China is Framed in Zimbabwean Newspapers”

Xiaoling Zhang, University of Nottingham
“China’s Promotion of Soft Power in Africa”

Slideshow China in Benin (2009), Giulia Marchi, freelance photographer

Debate

Chair: Laura De Giorgi, Ca’ Foscari University Venice

Dopo la pausa pranzo inizierà il panel pomeridiano, che offrirà punti di vista e prospettive diverse sulle relazioni sino-africane:

13.45 PANEL 2 – Cina e Africa: ieri, oggi...e domani?//Yesterday, Today...and Tomorrow?

Ilaria Micheli, Università Ca’ Foscari Venezia, Università degli Studi di Trieste
“Afriche contemporanee, tra tradizioni, evoluzioni e prospettive”

Roberto Peruzzi, Università Ca’ Foscari Venezia
“Breve introduzione alle relazioni tra Repubblica Popolare Cinese (RPC) e Africa”

Screening When China Met Africa, un film di Marc e Nick Francis (Francia/Gran Bretagna, 2010, 75’)

Riccardo Barlaam, giornalista, Il Sole 24 Ore
“CinAfrica, il boom delle relazioni economiche dal 2000 ad oggi”

Irene Panozzo, Università degli Studi di Trieste
“La Cina e il banco di prova sudanese”

16.30 Dibattito e conclusioni

Moderatore: Renzo Cavalieri, Università Ca’ Foscari Venezia

Per informazioni: bachidaseta@gmail.com