"一口气,从雅典横渡到北京/让每一个人都拥有世界级的竞技舞台。/中国网通,以先进的宽带技术,构建通达世界的通信网络,全力支持北京2008年奥运会。/中国网 宽天下"
(中国网通形象广告)

"In one breath, from Athens to Beijing/Let everyone have a global competition stage./China Unicom, thanks to an advanced broadband technology, creates a world communication network, and fully supports Beijing 2008 Olympics./China network broadens the Tianxia"
(China Unicom corporate advertisement)

"In un respiro, da Atene a Pechino/In modo che tutti possano stare su un palcoscenico mondiale./China Unicom, grazie ad un'avanzata tecnologia broadband, crea una rete di comunicazione globale e supporta le Olimpiadi di Pechino 2008./China Unicom amplia il Tianxia"
(pubblicità corporate di China Unicom)

2012-03-28

I Bachi da seta su "Red Lanterns Among Baobabs"

L’esperienza di noi Bachi da seta è iniziata quando, a fine gennaio 2012, è uscito il bando per il finanziamento alle attività autogestite dagli studenti.
Sara Z., prima firmataria del gruppo: “Ci siamo fatti incoraggiare dal successo degli eventi sulla cultura pop cinese, realizzati nel 2009 dal gruppo studentesco D.A.O. (Dottorandi Asia Orientale) dell’attuale Dipartimento di Studi sull’Asia e l’Africa Mediterranea dell’Università Ca’ Foscari per fare domanda per un finanziamento, dopo aver formato un gruppo di studenti dei corsi magistrali LISAM e LICAO: i Bachi da seta, appunto”.
“Ci siamo anche proposti con un logo che ci rappresentasse”, spiega Ilaria C., del team grafico: “Il nostro simbolo è un baco da seta, che evoca direttamente l’area dei nostri studi, la Cina. Il baco ci è sembrato particolarmente rappresentativo del nostro gruppo perché è un animaletto che crea un materiale grezzo, dal quale con la lavorazione si ottiene la seta, un tessuto finissimo e pregiato. Allo stesso modo noi, alla prima esperienza organizzativa, speravamo di partire dalla nostra semplicità di studenti e perfezionarci per creare qualcosa di bello ed elaborato”.


“Abbiamo deciso di dare spazio al dialogo tra Cina e Africa” - continua la Zago - stimolati da un'idea partita dal blog della prof.ssa Puppin, a cui abbiamo chiesto di farci da curatrice scientifica, sulla rassegna "Raiding Africa", serie di corti girati da registi africani sulla Cina, proiettata al Festival del Cinema Africano, dell’Asia e dell’America Latina (Milano)”.
L’elaborazione di una locandina “d’effetto” ha richiesto ore di lavoro per i tre Bachi del team grafico: Ilaria, Nicola e Sonia. Come racconta Nicola: “Pensando all'Africa, una delle prime cose che ci venivano in mente erano i tramonti infuocati. Per riagganciarci al titolo dell'evento abbiamo quindi cercato un baobab fotografato al tramonto, e trovare quello giusto è stata la cosa più difficile”.


L’organizzazione dell’evento è stata senz’altro impegnativa: “Abbiamo deciso di formare team di due-tre persone, in base alle capacità e preferenze di ciascuno. Ogni team si è occupato di un ambito specifico dell'organizzazione (lavoro grafico, pubblicità evento, contatti relatori, logistica...), ma ovviamente la comunicazione tra i gruppi è stata costante e le decisioni sono state prese collettivamente”, spiega Sara B., del team organizzativo.
Per quanto riguarda la scelta dei relatori, “è stata complessa e l'aiuto della prof.ssa Puppin è stato determinante, in particolare per i contatti con gli ospiti internazionali, che aveva avuto modo di conoscere l’anno scorso durante una Summer School a Pechino”, aggiunge Sara C., del team organizzativo.
Sara B. e Sara C. sono unanimi nell’affermare che: “La difficoltà più grande è stata quella di riuscire a coordinare tutti i gruppi, date le tante cose da fare e soprattutto i tempi ristretti e le varie scadenze da rispettare”. Chiara F.: “E' stato interessantissimo capire quanto lavoro e impegno ci sia dietro l'organizzazione di un evento come questo e soprattutto quanto possa essere stimolante vedere le nostre idee tradotte nella pratica”.
Su Facebook, oltre all’evento creato da Ca’ Foscari Cinema, è stata anche lanciata la pagina ufficiale dei Bachi da seta. Eugenia, responsabile della pagina: “La creazione della pagina non è stata che una minima parte di tutte le iniziative intraprese per dare visibilità all’evento, ma è stata la prima occasione per avere un riscontro diretto da parte di un possibile pubblico, in attesa della prova finale: il 13 marzo”.
E il 13 marzo, in realtà, di pubblico ce n’è stato più del previsto, segno evidente che l’argomento Cina-Africa abbia attirato l’interesse e la curiosità di molti, spinti dalla voglia di approfondire la conoscenza di una realtà sulla quale, apparentemente, ci si sofferma poco, anche nel corso dei nostri studi.
Il tema degli stereotipi, affrontato in conferenza dalla Prof.ssa Puppin, ha innescato una riflessione su come gli africani sono percepiti nell’immaginario italiano e in particolare in quello degli studenti. Sara Z.: “In quanto studenti di cinese, siamo sensibili agli stereotipi sulla Cina, ma in realtà siamo i primi ad avere molti stereotipi sull'Africa. E’ stato interessante e divertente individuarli attraverso la pubblicità: gli spot che tutti i giorni ci scorrono sotto gli occhi, sono ricchissimi di contenuti culturali da non trascurare”.
Ilaria C.: “Nell'immaginario europeo, l'Africa è il grande continente che necessita di essere salvato da fame e miseria. La Cina invece vi ha visto un partner economico. Trattando l’Africa da pari, i cinesi hanno colto il grande potenziale di questo continente, mentre noi ci limitiamo ad escluderci da queste dinamiche e a guardare con sospetto ogni possibile collaborazione di tipo commerciale ed economico. Il confronto tra l'immagine della Cina creata in due famosi quotidiani dello Zimbabwe, affrontato nell'intervento del Prof. Mano, e il contributo della Prof.ssa Zhang sul soft power cinese in Africa mi hanno dato una maggiore consapevolezza riguardo alle dinamiche che stanno cambiando gli assetti economici e diplomatici globali”.

I relatori della mattina: 
Xiaoling Zhang, Giovanna Puppin, Winston Mano 
e la moderatrice, Laura De Giorgi

Gli interventi della Prof.ssa Michieli e del Prof. Peruzzi sono stati essenziali per fornire una maggior consapevolezza sulla situazione storico-culturale del continente africano. Damiano: “Una delle peculiarità dei rapporti tra Cina e Africa sta nel fatto che l'Africa non è un soggetto unico che parla al mondo con una voce condivisa e rappresentativa. Sin dagli anni Sessanta si è sviluppata una moltitudine di relazioni economiche con caratteristiche specifiche nei vari stati africani. Pertanto le imprese cinesi si trovano a operare con persone fisiche e istituzioni politiche anche molto diverse tra loro per lingua e tradizioni. Il caso del Sudan, spiegato dalla prof.ssa Panozzo è stato per me molto interessante”.

I relatori del pomeriggio: 
Ilaria Micheli, Roberto Peruzzi, Riccardo Barlaam, Irene Panozzo 
e il moderatore, Renzo Cavalieri

“Ovviamente la Cina si muove in Africa perché ha bisogno di materie prime, fonti energetiche e un ulteriore mercato su cui espandere i propri prodotti ‘Made in China’” – continua Sara Z. – “ma non è mal vista dagli Stati africani in quanto, in cambio, costruisce infrastrutture come strade e ospedali. La Cina si pone sullo stesso piano degli africani, mentre gli Occidentali si sono sempre posti su un piano superiore, come ha messo in evidenza anche il dott. Barlaam, del Sole 24 Ore”.
Oltre al patrocinio del Dipartimento di Studi sull’Asia e l'Africa Mediterranea, l’evento ha ricevuto anche quello di Ca’ Foscari Cinema, data la presenza significativa di materiale audiovisivo. Chiara Tagliafichi: “Abbiamo puntato molto sui materiali audiovisivi perché ci sembrava che fossero più immediati e riuscissero ad attirare ulteriormente l'attenzione degli studenti. I due filmati che abbiamo scelto rappresentano due aspetti diversi della presenza cinese in Africa: “Li Xia's Salon”, girato in Cina da Omelga Mhtiyane, una giovane regista sudafricana, ci mostra l'aspetto umano dell'incontro tra i due paesi e lo scambio culturale che avviene; “When China Met Africa”, di Marc e Nick Francis invece si concentra maggiormente sugli aspetti economici e pragmatici che scaturiscono da questo incontro, dando spazio al caso specifico dello Zambia”. Inoltre il reportage fotografico sul Benin, “China in Benin” realizzato da Giulia Marchi, fotografa freelance ed ex studentessa di Ca’ Foscari, è sceso ancor più a fondo nella realtà in cui cinesi e africani convivono quotidianamente.


Marco B., studente dell'Università degli Studi di Trieste: "La giornata si è rivelata piacevole, ha offerto una panoramica generale su diversi aspetti concernenti le relazioni sino-africane, sia dal punto di vista culturale (gli interventi della mattinata) che economico-politico (quelli pomeridiani), nonché alcuni interessanti approfondimenti, quale il caso del Sudan e dello Zimbabwe. Entrambi i documenti audiovisivi si sono rivelati efficaci nel completare il quadro di quanto esposto dai relatori".
Complessivamente, per tutti i Bachi da Seta l’esperienza è stata positiva, non soltanto per l’ottima riuscita dell’evento, ma anche e soprattutto per l’opportunità di ampliare le proprie conoscenze su un tema di grande attualità, come il rapporto tra Cina e Africa. In più, ogni componente del gruppo ha avuto la soddisfazione che si prova nel lavorare duramente assieme ad altri per raggiungere un obiettivo comune, imparando così a conoscersi, a criticarsi, a farsi criticare e soprattutto a sostenersi a vicenda.

I Bachi da seta

I Bachi da seta (Nicola, Sara Z. e Damiano; Sara C., Sara B., Chiara F., Ilaria C. e Chiara T.) 
assieme ai relatori della mattina

6 comments:

  1. Ho voluto dare spazio alle voci dei Bachi da seta, che hanno redatto tutti assieme questo testo. Ringrazio anche la fotografa ufficiale della giornata...e tutti quelli che hanno partecipato con entusiasmo!

    ReplyDelete
  2. Ringrazio la Prof. Puppin per aver pubblicato questo nostro testo sul suo blog!!Ringrazio ancora la Prof. e tutti i miei compagni Bachi per questa esperienza. E' stato un lavoro impegnativo, ma sicuramente anche divertente, formativo (sia dal punto di vista culturale, sia dal punto di vista organizzativo, sia dal punto di vista di esperienza "di vita") e ha portato molta soddisfazione!!Ringrazio anche tutti tutti tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione della giornata!!

    ReplyDelete
  3. Eugenia Torelli29 March 2012 at 19:30

    Grazie mille per aver dato spazio alle nostre voci riguardo a questa magnifica esperienza! Mi unisco alla Prof.ssa Puppin nel ringraziare chi si è occupato delle foto e del filmato, per me essenziali, dato che non sono potuta venire alla conferenza. E' stato un peccato non poter essere presente all'evento, ma poter partecipare a questo progetto è per me una soddisfazione indescrivibile! Se ripenso al primo giorno, quando avevamo paura che non sarebbe andato in porto nulla.. Grazie a tutti, di cuore!

    ReplyDelete
  4. Concordo con le mie colleghe, è stata proprio una bella esperienza! E la cosa più bella è che tante persone hanno apprezzato il nostro lavoro e hanno trovato interessante la giornata! Grazie prof. per aver dato spazio alle nostre impressioni!

    ReplyDelete
  5. Grazie a voi, l'esperienza è stata mooolto positiva! Bravi!!!

    ReplyDelete
  6. guardando tutto il lavoro fatto assieme non posso fare a meno di provare una forte soddisfazione... è stato bellissimo poter essere parte di questo progetto. grazie a tutti!!

    ReplyDelete